Via Spigolo Zero alla Tofana di Rozes

Primi salitori: Mario Dibona-moro - Armando Nascè - Andrea Bacchin.
Settembre 2019

"Buttando l’occhio sulla immensa parete sud est della Tofane di Rozes ho visto la possibilità di aprire una via nuova lungo uno spigolo secondario, poco conosciuto, formato da tre balzi di roccia che formano una grande torre staccata dalla parete del Primo Spigolo.

Su questa splendida parete dove è stato scritto un pezzo di storia dell’alpinismo classico non volevo mettere dei moderni spit, ma dei "chiodi speciali" che avessero le caratteristiche del classico chiodo messi però nella roccia ad espansione, per garantire una sicura tenuta.

Preso dall’entusiasmo ho iniziato da solo a salire e attrezzare i primi tre tiri lungo una fascia nera di roccia molto bella e compatta. L’anno successivo, con Armandino, compagno storico di altre prime vie ho continuato con altre lunghezze. In seguito sono salito altre volte con vari compagni di scalata, ma alcuni inconvenienti mi hanno impedito di completare la via.

Finalmente alcuni anni dopo, nel settembre 2019, con Andrea abbiamo terminato questo itinerario che può diventare una classica tra le tante magnifiche via della Tofana di Rozes."

Mario Dibona-moro

Relazione via Spigolo Zero

Avvicinamento:
dal rifugio Dibona per sentiero si raggiunge la base della parte nelle vicinanze del Primo Spigolo in circa 40 minuti. Sulla parete nord-est si vede nettamente una colata nera che sale fino a un grande terrazzo. I primi tiri della via salgono appunto lungo questa vistosa colata nera fino ad una spalla che conduce ai tiri successivi. Alla partenza uno spit da 10 millimetri.

Primo tiro:
si sale dritti per bella roccia nera con un passaggio non facile prima della sosta.
35 metri, 5° - 5°+

Seconde tiro:
alcuni metri sopra la sosta si affronta un delicato passaggio in aderenza ben protetto.
35 metri, 5° - 6° A0

Terzo tiro:
si sale un bel dietro fino ad una prima cengia, si attraversa a destra per alcuni metri e si prosegue per parete grigia fino ad una grande cengia.
50 metri, 4° -  4°+

Con corda in mano per circa 30 metri ci si porta sotto la parete gialla del secondo torrione.

Quarto tiro:
dritti per alcuni metri, poi si attraversa a destra su roccia gialla fin sotto ad una pancia con roccia leggermente friabile, si prosegue poi per bella placca verticale grigia fino in sosta.
30 metri, 5°+

Quinto tiro:
Dalla sosta si sale per alcuni metri fino al chiodo e con delicata traverso ci si sposta a sinistra (non andare al chiodo in alto a desta verso lo spigolo) per poi proseguire verticalmente per bella placca fin sotto ad una pancia strapiombante che viene superata a sinistra per poi ritornare a destra in sosta.
20 metri, 6° A0

Sesto tiro:
per spigolo si raggiunge una grande terrazza.
40 metri, 4° - 3°

Per facili salti di roccia in cresta si raggiunge il terzo torrione. Possibilità di uscire dalla via e prendere a destra le calate a corda doppia
70 metri, 2°

Settimo tiro:
si sale leggermente a destra per parete verticale arancione e nera superando un piccolo ma insidioso strapiombo.
28 metri, 5°

Ottavo tiro:
si sale verso sinistra per entrare un un tratto di canale alquanto sporco di sassi instabili.
30 metri, 3° grado

Nono tiro:
per placca verticale con un passaggio su piccole prese si raggiunge la cima.
30 metri, 5° - 5+

Discesa:
2 calate verticali su catena da 40 metri e si raggiunge una grande cengia ghiaiosa. Su uno spit con maglia rapida si scende per facili gradoni rocciosi fino alla catena successiva per 25 m. Calata su catena da 25 metri fino ad un canale, NON si prosegue per il canale, ma ci si sposta per alcuni metri dietro lo spigolo, verso destra, per prendere le placche che portano alla base della parete. Altra doppia su catena da 30 metri. Ultima doppia da 45 metri fino alla base della parete. In soli 10 minuti si ritorna al punto di partenza della via.

Materiale:
la via è ben attrezzata con chiodi ad espansione e spit con catene alle soste.
2 corde da 50 metri, 10 rinvii.
Alcuni friend misura media.

Materiale necessario

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