Arrampicata Aiguille Dibona, Via Normale

La bellezza e l’eleganza di questa montagna non ha eguali in nessuna catena montuosa; ogni alpinista vorrebbe almeno una volta scalarla. Una torre granitica che si innalza verso il cielo per oltre 300 metri con la sua cima aguzza come una spada.

Per vedere questo monumento di pietra bisogna salire a piedi per una valle stretta all’inizio che poi si apre e forma un grande anfiteatro erboso con imponenti cascate d’acqua che scendono dai ghiacciai sovrastanti. Ai piedi della montagna si trova il rifugio Soreiller che ospita gli alpinisti che desiderano salire questa torre lungo diverse vie classiche e moderne.

La Torre prende il nome dal primo alpinista che l’ha conquistata - Angelo Dibona di Cortina d’Ampezzo, che nel giugno 1913 assieme all’amico Guido Mayer trovarono un via di salita lungo delle fessure, diedri e placche arrivando all’ambita vetta.

Merita ricordare chi era Angelo Dibona:  definito un fuoriclasse dell’arrampicata di quel tempo, aprì innumerevoli vie in Italia, Svizzera, Austria, Inghilterra e in Francia, con difficoltà ancora oggi che si prendono perché molto impegnative. Non solo un grande scalatore, ma anche un grande esploratore di nuove e nascoste montagne. Aveva la capacità di vedere e di tracciare vie dirette ed eleganti verso cime mai toccate.