I Monti Pallidi , La principessa delle Luna

Le Dolomiti vengono chiamate anche “monti pallidi” a causa del colore legato ai minerali di cui è composta la dolomia. Nel corso dei secoli la poesia, le favole, le leggende hanno dato un’interpretazione di fenomeni naturali impossibili da capire senza le scienza, la chimica che arriveranno più avanti (i colori dell’enrosadira per esempio, o le forme ecclettiche delle dolomiti).
C’era una volta un principe che abitava nelle vallate delle Dolomiti. A quel tempo le rocce di queste montagne non erano chiare come le vediamo oggi, ma scure e ricoperte di boschi fittissimi.
Il principe era affascinato dalla Luna, nei suoi sogni vedeva una bellissima principessa e se ne innamorò perdutamente.
Ogni notte restava sveglio molte ore per ammirarla e sognava di raggiungerla. Ne parlò con i saggi che lo aiutarono ad incontrarla. Poco dopo principi si sposarono.
All’inizio il principe si trasferì sulla Luna, ma la luce intensa gli feriva gli occhi e rischiava di renderlo cieco. Allora tornò a vivere con la sua sposa sulla Terra tra le sue montagne.
Sulla Terra, però, la principessa non era felice. Il colore cupo delle montagne e l’ombra dei boschi la spaventava e la rendeva malinconica. E poi, le mancava il candore della sua Luna. Così tornò sulla Luna.

Il principe era disperato: ogni mattina lasciava il suo castello e vagava nei boschi in cerca di una soluzione.
Un giorno incontrò per caso un ometto basso, con una lunga barba: era il re dei Salvani, un popolo di piccoli gnomi che erano alla ricerca di una terra dove andare a vivere.
Il re degli gnomi, dopo aver ascoltato la storia del principe, gli disse di non preoccuparsi perché aveva una soluzione: avrebbero rese lucenti le montagne, a patto di poter abitare nei boschi. Così avrebbe riportato il sorriso sul volto della bella principessa e le avrebbe permesso di tornare a vivere sulla Terra.
Il principe acconsentì e il re dei Silvani gli assicurò che al primo plenilunio avrebbe rispettato la sua promessa.
Giunse finalmente la notte del plenilunio e gli gnomi si misero al lavoro: filarono i raggi della Luna e ne fecero un manto con cui ricoprirono le montagne. Lavorarono tutta la notte. Al mattino le Dolomiti risplendevano di quel colore argenteo che ancora oggi possiamo ammirare.
La principessa della Luna, vedendo quello spettacolo, ritrovò il sorriso e tornò sulla Terra per vivere per sempre con il suo sposo all’ombra delle Dolomiti delle spettacolari montagne che ancora oggi ammiriamo anche per i loro cangianti colori, riflessi che cambiano con le ore e con le stagioni.
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